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Negli anni Settanta del Novecento, in Egitto venne rinvenuto un codice del IV secolo in lingua copta, traduzione di uno scritto gnostico del II secolo, il Vangelo di Giuda. Il testo, che non fornisce informazioni di rilievo sul cristianesimo delle origini ma è assai prezioso per lo studio dei gruppi gnostici del tempo, riporta il resoconto della rivelazione di Gesù a Giuda sul senso della propria missione nonché sulla realtà del peccato e della salvezza. Da esecrato traditore, Giuda diviene un importante tassello dell'opera di salvezza del genere umano. Oltre alla figura di Giuda, rivalutata nella sua dimensione tragica, da queste pagine emerge così un cristianesimo "alla rovescia", una fede diversa, messa ai margini dalla storia e a lungo celata.